Come qualche amico mi ha soprannominata qualche anno fa, io sono una “polenterrona” 😁
Nel senso che sono meridionale di origine, ma trasferita da molti anni al nord, tanto che il mio bimbo -nato qui- parla con accento spiccatamente lombardo.
Questa premessa non ve l’ho fatta a titolo gratuito, cercavo di spiegarvi il perchè della mia ignoranza gastronomica di certi sapori/pietanze fino a qualche anno fa.
Qualche anno fa, ritornando dal lavoro, mio marito torna a casa con un vasetto di vetro contenente una “cosa strana” che -da autentica terùn- non avevo mai visto.
Ne guardo il contenuto e noto dei pezzi di frutta, mi dico: “sarà una specie di marmellata” .
A quel punto mio marito ridacchia: “Ma è mostarda!”
E cioè?
La Storia della mostarda
L’ etimologia latina è “mustum ardens”: mosto d’uva, reso piccante dalla senape.
Una leggenda narra che sia stata scoperta nel Medioevo, quando nella bottega di uno speziale un pezzo di melone cadde erroneamente in un barile di miele. Il frutto fu ritrovato tempo dopo, risultando fresco e profumato e sprigionando un gusto squisito.
Il primo documento nel quale compaia scritto “Mostarda de fructa per feste natalizie” risale al 1393, mentre, la ricetta più antica preparata con frutta, senape e zucchero, senza il mosto, viene rinvenuta nel Belgio del XVII secolo.
È agli inizi del ‘900 però che comincia la storia della mostarda che sto per presentarvi oggi: Lazzaris.
Lazzaris nasce quando, mescolando zucchero con mele cotogne, frutta candita e olio di senape, Luigi Lazzaris un pasticciere di Conegliano Veneto, sperimenta una salsa profumata che entusiasma subito i suoi clienti.
In breve tempo la sua fama si estende in campo internazionale in arte culinaria.
Questa composta dal gusto dolce-piccante viene premiata nel corso del secolo con ben 6 medaglie d’oro, facendo distinguere il marchio Lazzaris in tutto il mondo.
Così, nel 1922, si inaugura la prima piccola fabbrica per la produzione di mostarda veneta e cotognata.
Una tradizione che si tramanda di generazione in generazione.
Passano gli anni e il marchio si rinnova, iniziando a sperimentare nuove tecniche e alternativi prodotti.
Dalla mostarda veneta a quella di Cremona e di Mantova, alla cotognata, fino alle salse di frutta da abbinare ai formaggi: ricerca e innovazione, lavorazioni all’avanguardia per le moderne esigenze del mercato.
Ma soprattutto, si evidenzia il successo dovuto alla qualità nella scelta dei prodotti, che provengono anche da coltivazioni biologiche di loro proprietà.
Le Mostarde Lazzaris
Cosa troviamo nella mostarda classica Lazzaris?
Ci sono mele cotogne (le più pregiate, dal tipico sapore acidulo), zucchero, frutta candita e olio di senape, sono i 4 ingredienti base.
La mostarda nacque come un prodotto per conservare la frutta, ma nel tempo si è evoluta come specialità della cucina italiana.
In casa nostra, il mangiatore più feroce di mostarda è mio marito, che quasi quasi la metterebbe pure nel cappuccino a colazione.
L’accostamento tipico che predilige è quello con il formaggio, sia che si tratti di formaggi stagionati e saporiti, che con latticini più delicati.
Ma non ne disdegna l’accompagnamento con carne e/o polenta, il cui sapore deciso sembra fondersi divinamente con quello della senape e della frutta candita.
Nella Mostarda veneta gli ingredienti sono:
Polpa di mele cotogne fresche; frutta candita in proporzione variabile (clementine, albicocche, ciliegie gialle, pere bianche, fichi, brassica); senape aroma; sciroppo di glucosio; zucchero.
Una mostarda profumatissima con frutta candita a pezzi.
Contiene il 36% minimo di pura polpa di mele cotogne, senza coloranti né conservanti e tuffandovi il cucchiaino vi potete ritrovare pezzi interi di frutta candita, sapientemente dosati, deliziose sorprese per il palato.
Guardate la foto: un'intera clementina candita, bellissima da vedere, gustosa da mangiare.
Una specialità dolce-piccante ben si accompagna a carni lessate, speck o salumi o accompagnata ai tipici dolci delle feste come il panettone, il pandoro.
Noi l’abbiamo accompagnata al gorgonzola, formaggio dal sapore deciso che ha fatto da perfetto contrasto al retrogusto dolce e piccante insieme.
Mostarda di Mele a Spicchi
Gli ingredienti di questa specialità sono semplici ma perfettamente dosati: mele candite; senape aroma; sciroppo di glucosio; zucchero; acqua.
E’ un’antica ricetta del Lombardo-Veneto, tramandata nell’arte culinaria degli Asburgo che governarono Mantova nel 1700.
Questa mostarda nasce da una lavorazione artigianale, da spicchi di mele fresche, prima sbucciate e poi candite, infine immerse in finissimo sciroppo di senape.
Si consiglia di degustarla insieme a carni rosse e a formaggi teneri.
Io ve la presento insieme ad una soffice mousse di latte, delizioso latticino fatto di ricotta, frullata e montata insieme a latte e panna.
Non ho ancora tentato, ma se ne suggerisce l’uso anche come dessert, cucinata in salsa o come ripieno in strudel e crostate...non mi farò sfuggire l’occasione :-)
Tra le mostarde speciali, tutte particolarmente degne di attenzione, voglio segnalarvi anche la Mostarda di Ciliegie Rosse.
La lista degli ingredienti è molto breve, indice di genuinità del prodotto.
Semplicemente: Ciliegie candite; senape aroma; sciroppo di glucosio; zucchero; acqua
Deliziosa in abbinamento con carne e/o formaggio...e perchè no? Annaffiata da un buon vino rosso fermo e asciutto.
Salse dolci-piccanti
Una piacevolissima scoperta per me.
Queste salse ci propongono l’unione di polpa di frutta di altissima qualità e olio di senape. Ne deriva un connubio delizioso, dalla consistenza granulosa e profumatissima, abbinabili ai piatti più vari, sia a freddo che in cottura. Quindi facciamo largo alla fantasia e ne deriveranno gli accostamenti più golosi.
Sono adatte a ogni stagione ed età.
La consistenza è molto gradevole oltre che spalmabile, mentre il gusto dolce/piccante è deriva dalla originale contrapposizione tra il sapore dolce del frutto e quello piccante della senape.
Fra queste ho assaggiato:
Assaggiatele, ne resterete piacevolemente stupiti, sia che le gustiate abbinate ad altre pietanze (per esempio, ho aggiunto un po’ di salsa di peperoni al sugo di pomodoro...il retrogusto era favoloso!), che -come fa mio marito- semplicemente da sole, con il cucchiaino.
Infine voglio presentarvi, dulcis in fundo, la Confettura Biologica Extra di Albicocca Bio.
Fa parte della linea Confetture e marmellate biologiche Lazzaris, prodotti di alta qualità, ottenuti con materie prime provenienti da agricoltura biologica e lavorate con moderne tecnologie.
Nessun trattamento chimico per l’albero, nè sul terreno e solo prodotti naturali per salvaguardare i frutti dalle malattie.
Il risultato? Un gusto eccezionale e la tutela della salute del consumatore.
Ma torniamo alla mia confettura di albicocche...
Deliziosa è dir poco….finissima, dolce al punto giusto, versatile, perfetta da spalmare sulle fette biscottate o da aggiungere allo yogurt bianco quanto da usare in cucina o da mangiare con il cucchiaino come piccola coccola per il palato.
Gli ingredienti, come sempre, sono pochi e semplici, indice di qualità e genuinità, in aggiunta alla dicitura BIO a cui -lo sapete- tengo molto: albicocche; zucchero di canna; succo di limone - Frutta utilizzata: 80 g per 100 g di prodotto
Ne approfitto per mostrarvi le mie brioche con confettura biologica di Albicocche Lazzaris, per la cui ricetta rimando alla mia ricetta dei buchteln qui
Ma credo siano meritevoli di uno sguardo in anteprima (nel nostro caso, anche di un assaggio...beh, altro che assaggio, sono finite in pochi minuti).
In definitiva...
Vi lascio quindi per ora ai contatti dell’azienda, invitandovi a cercare il punto vendita più vicino a voi.
Luigi Lazzaris & Figlio s.r.l.
Viale Venezia, 72
31015 CONEGLIANO (TV)
lazzaris@lazzaris.com
www.lazzaris.com
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Nel senso che sono meridionale di origine, ma trasferita da molti anni al nord, tanto che il mio bimbo -nato qui- parla con accento spiccatamente lombardo.
Questa premessa non ve l’ho fatta a titolo gratuito, cercavo di spiegarvi il perchè della mia ignoranza gastronomica di certi sapori/pietanze fino a qualche anno fa.
Qualche anno fa, ritornando dal lavoro, mio marito torna a casa con un vasetto di vetro contenente una “cosa strana” che -da autentica terùn- non avevo mai visto.
Ne guardo il contenuto e noto dei pezzi di frutta, mi dico: “sarà una specie di marmellata” .
A quel punto mio marito ridacchia: “Ma è mostarda!”
E cioè?
La Storia della mostarda
L’ etimologia latina è “mustum ardens”: mosto d’uva, reso piccante dalla senape.
Una leggenda narra che sia stata scoperta nel Medioevo, quando nella bottega di uno speziale un pezzo di melone cadde erroneamente in un barile di miele. Il frutto fu ritrovato tempo dopo, risultando fresco e profumato e sprigionando un gusto squisito.
Il primo documento nel quale compaia scritto “Mostarda de fructa per feste natalizie” risale al 1393, mentre, la ricetta più antica preparata con frutta, senape e zucchero, senza il mosto, viene rinvenuta nel Belgio del XVII secolo.
È agli inizi del ‘900 però che comincia la storia della mostarda che sto per presentarvi oggi: Lazzaris.
Lazzaris nasce quando, mescolando zucchero con mele cotogne, frutta candita e olio di senape, Luigi Lazzaris un pasticciere di Conegliano Veneto, sperimenta una salsa profumata che entusiasma subito i suoi clienti.
In breve tempo la sua fama si estende in campo internazionale in arte culinaria.
Questa composta dal gusto dolce-piccante viene premiata nel corso del secolo con ben 6 medaglie d’oro, facendo distinguere il marchio Lazzaris in tutto il mondo.
Così, nel 1922, si inaugura la prima piccola fabbrica per la produzione di mostarda veneta e cotognata.
Una tradizione che si tramanda di generazione in generazione.
Passano gli anni e il marchio si rinnova, iniziando a sperimentare nuove tecniche e alternativi prodotti.
Dalla mostarda veneta a quella di Cremona e di Mantova, alla cotognata, fino alle salse di frutta da abbinare ai formaggi: ricerca e innovazione, lavorazioni all’avanguardia per le moderne esigenze del mercato.
Ma soprattutto, si evidenzia il successo dovuto alla qualità nella scelta dei prodotti, che provengono anche da coltivazioni biologiche di loro proprietà.
Le Mostarde Lazzaris
Cosa troviamo nella mostarda classica Lazzaris?
Ci sono mele cotogne (le più pregiate, dal tipico sapore acidulo), zucchero, frutta candita e olio di senape, sono i 4 ingredienti base.
La mostarda nacque come un prodotto per conservare la frutta, ma nel tempo si è evoluta come specialità della cucina italiana.
In casa nostra, il mangiatore più feroce di mostarda è mio marito, che quasi quasi la metterebbe pure nel cappuccino a colazione.
L’accostamento tipico che predilige è quello con il formaggio, sia che si tratti di formaggi stagionati e saporiti, che con latticini più delicati.
Ma non ne disdegna l’accompagnamento con carne e/o polenta, il cui sapore deciso sembra fondersi divinamente con quello della senape e della frutta candita.
Nella Mostarda veneta gli ingredienti sono:
Polpa di mele cotogne fresche; frutta candita in proporzione variabile (clementine, albicocche, ciliegie gialle, pere bianche, fichi, brassica); senape aroma; sciroppo di glucosio; zucchero.
Una mostarda profumatissima con frutta candita a pezzi.
Contiene il 36% minimo di pura polpa di mele cotogne, senza coloranti né conservanti e tuffandovi il cucchiaino vi potete ritrovare pezzi interi di frutta candita, sapientemente dosati, deliziose sorprese per il palato.
Guardate la foto: un'intera clementina candita, bellissima da vedere, gustosa da mangiare.
Una specialità dolce-piccante ben si accompagna a carni lessate, speck o salumi o accompagnata ai tipici dolci delle feste come il panettone, il pandoro.
Noi l’abbiamo accompagnata al gorgonzola, formaggio dal sapore deciso che ha fatto da perfetto contrasto al retrogusto dolce e piccante insieme.
Mostarda di Mele a Spicchi
Gli ingredienti di questa specialità sono semplici ma perfettamente dosati: mele candite; senape aroma; sciroppo di glucosio; zucchero; acqua.
E’ un’antica ricetta del Lombardo-Veneto, tramandata nell’arte culinaria degli Asburgo che governarono Mantova nel 1700.
Questa mostarda nasce da una lavorazione artigianale, da spicchi di mele fresche, prima sbucciate e poi candite, infine immerse in finissimo sciroppo di senape.
Si consiglia di degustarla insieme a carni rosse e a formaggi teneri.
Io ve la presento insieme ad una soffice mousse di latte, delizioso latticino fatto di ricotta, frullata e montata insieme a latte e panna.
Non ho ancora tentato, ma se ne suggerisce l’uso anche come dessert, cucinata in salsa o come ripieno in strudel e crostate...non mi farò sfuggire l’occasione :-)
Tra le mostarde speciali, tutte particolarmente degne di attenzione, voglio segnalarvi anche la Mostarda di Ciliegie Rosse.
La lista degli ingredienti è molto breve, indice di genuinità del prodotto.
Semplicemente: Ciliegie candite; senape aroma; sciroppo di glucosio; zucchero; acqua
Deliziosa in abbinamento con carne e/o formaggio...e perchè no? Annaffiata da un buon vino rosso fermo e asciutto.
Salse dolci-piccanti
Una piacevolissima scoperta per me.
Queste salse ci propongono l’unione di polpa di frutta di altissima qualità e olio di senape. Ne deriva un connubio delizioso, dalla consistenza granulosa e profumatissima, abbinabili ai piatti più vari, sia a freddo che in cottura. Quindi facciamo largo alla fantasia e ne deriveranno gli accostamenti più golosi.
Sono adatte a ogni stagione ed età.
La consistenza è molto gradevole oltre che spalmabile, mentre il gusto dolce/piccante è deriva dalla originale contrapposizione tra il sapore dolce del frutto e quello piccante della senape.
Fra queste ho assaggiato:
- la salsa di arance (arance candite; senape aroma; sciroppo di glucosio; zucchero; acqua)
- la salsa di pere (pere candite; senape aroma; sciroppo di glucosio; zucchero; acqua)
- la salsa di amarene (amarene candite; sciroppo di glucosio; zucchero; acqua)
- la salsa di peperoni (Ingredienti: Peperoni; acqua; zucchero)
Assaggiatele, ne resterete piacevolemente stupiti, sia che le gustiate abbinate ad altre pietanze (per esempio, ho aggiunto un po’ di salsa di peperoni al sugo di pomodoro...il retrogusto era favoloso!), che -come fa mio marito- semplicemente da sole, con il cucchiaino.
Infine voglio presentarvi, dulcis in fundo, la Confettura Biologica Extra di Albicocca Bio.
Fa parte della linea Confetture e marmellate biologiche Lazzaris, prodotti di alta qualità, ottenuti con materie prime provenienti da agricoltura biologica e lavorate con moderne tecnologie.
Nessun trattamento chimico per l’albero, nè sul terreno e solo prodotti naturali per salvaguardare i frutti dalle malattie.
Il risultato? Un gusto eccezionale e la tutela della salute del consumatore.
Ma torniamo alla mia confettura di albicocche...
Deliziosa è dir poco….finissima, dolce al punto giusto, versatile, perfetta da spalmare sulle fette biscottate o da aggiungere allo yogurt bianco quanto da usare in cucina o da mangiare con il cucchiaino come piccola coccola per il palato.
Gli ingredienti, come sempre, sono pochi e semplici, indice di qualità e genuinità, in aggiunta alla dicitura BIO a cui -lo sapete- tengo molto: albicocche; zucchero di canna; succo di limone - Frutta utilizzata: 80 g per 100 g di prodotto
Ne approfitto per mostrarvi le mie brioche con confettura biologica di Albicocche Lazzaris, per la cui ricetta rimando alla mia ricetta dei buchteln qui
Ma credo siano meritevoli di uno sguardo in anteprima (nel nostro caso, anche di un assaggio...beh, altro che assaggio, sono finite in pochi minuti).
In definitiva...
Vi lascio quindi per ora ai contatti dell’azienda, invitandovi a cercare il punto vendita più vicino a voi.
Luigi Lazzaris & Figlio s.r.l.
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